venerdì 21 novembre 2014

Con questa pioggia ho il cane infeltrito.

No, non sono impazzita. E non ho un cane. E per fortuna, oggi, non ha piovuto.
Eppure curiosando fra le statistiche del Blog, all'indice "Parole chiave per la ricerca" fra tante voci consuete (recensioni infeltrite, mare di zucchero recensione, tamburo di latta simbolo) mi sono imbattuta in una dicitura bizzarra. CON QUESTA PIOGGIA HO IL CANE INFELTRITO.
Ok, qualcuno che ha digitato questa frase assurda si è trovato fra le pagine dell'Infeltrita. Può capitare. Che si cerchi altro e si giunga in questi lidi, ci sta. Potenza di un motore di ricerca. Do a tutti il benvenuto con un grande sorriso.

Ma mi domando: per raggiungere quale scopo o per ricavare quale strano tipo d'informazione si può pensare di scrivere nella casella di ricerca di Google CON QUESTA PIOGGIA HO IL CANE INFELTRITO???
Per condividere un'esperienza traumatica (del cane o del padrone)?
Per aggiungere un corollario leggero ai devastanti effetti della pioggia di quest'anno?
Per ricevere dei consigli di toelettatura canina?
Per cercare una foto da condividere sulle Reti Sociali e ricavare cascate di "mi piace"?
Boh!
Capisco quelli che leggono l'Infeltrita per la prima volta sperando di trovare consigli utili al lavaggio della lana (e cascano malissimo, perché se anche non parlassi di libri ma di filati dubito davvero che potrei dare consigli efficaci), ma il cane? Un cane infeltrito sotto la pioggia a me sembra il titolo di un bel romanzo.
E sarebbe interessante recensirlo, se qualcuno lo scrivesse. Provateci! Usatelo come incipit.

Ad ogni modo, la bizzarra etichetta mi ha fatto riflettere su quante e disparate possano essere le cose infletrite, e per questo ho deciso di inaugurare una nuova rubrica: RES (Infel)Tritae. Cioè cose ristrette (infeltrite) e anche un po' banali (trite e ritrite, appunto). Un riepilogo, una lezione di recupero.
Sarà una rubrica leggera, di fine settimana. Una rubrica-bilancio in cui raccontare tutto ciò si è infeltrito nei giorni precedenti. Che sia il cane, poverello, o il maglione preferito (quello blu carta da zucchero che sicuramente non riuscirò a sostituire con niente altro di simile e che cercherò disperatamente nelle foto solo per dire "quanto mi stava bene!") o una storia finita male o un accidente di vario tipo, rognosetto ma non troppo drammatico.
  1. Il cane. Ovviamente. Questa settimana ho scoperto che anche il cane può infeltrirsi. E che in questi casi la Rete può essere utile. E magari proporre un ammorbidente. Ho scoperto, inoltre, che su Internet si cercano le cose più strane. Bello, questo. Vuol dire che c'è spazio per la diversità, non siamo omologati. Così è nata la nuova rubrica.
  2. I capelli. Le nebbie autunnali infeltriscono le mie chiome come quelle del cane di cui sopra. E a nulla servono gli shampoo miracolosi all'olio di argan o l'anti-umido che costa quanto un week end in una SPA, comprato sul sito specializzato. I capelli ricci si accorciano, in questo periodo, e se li tocchi hanno la consistenza della retina per rimuovere il grasso incrostato sui piatti. Tuttavia si risparmia sul taglio e si assume uno stile consono alla stagione: lo stile fungo (porcino, cardoncello, prataiolo, non importa purché il cappello sia grande e sproporzionato). 
  3. I libri, ovviamente. Nel corso della settimana non ho trovato "infeltrite" solo le mie recensioni. Ma anche i libri letti. Nel senso che mi hanno precipitato in anguste strettoie, per orizzonti piuttosto corti, a voli bassi. Lunga perifrasi per dire che semplicemente ho sbagliato acquisti. Un esempio per tutti: " Un favoloso appartamento a Parigi" di Michelle Gable per la Newton Compton Edition. Scioccamente gabbata da una bella copertina. La realtà è che mi manca da morire Alice Munro. O David Foster Wallace. O anche Mario Desiati verso il quale sono sempre troppo critica e che, invece, ammiro tantissimo, cioè odi et amo.
  4. Le recensioni. Oltre che ristrette sono diminuite, quantitativamente parlando. La vita quotidiana a volte scalcia (ti richiama, ti strattona, ti esalta e ti affossa) ed è bello e giusto assecondarne le pretese. Nei prossimi giorni cercherò di essere più assidua nell'attività di lettura e discussione. Prometto. Onestà nel giudizio. Severità. Revisione più accurata delle bozze. E meno lungaggini. Insomma, meno ammorbidente e più infeltrimento. 
  5. Il cibo. Nota dolente. Per motivi di salute devo seguire una dieta davvero "infeltrita". Che pena, signori! Io amo la pasta, i salumi, i formaggi d'ogni tipo e le polpette, per non parlare di intingoli e antipasti, cucina regionale e internazionale. E amo il vino. E la birra del tipo Pils. La tavola imbandita, il profumo di arrosto, le patate al forno, gli esperimenti succulenti, le pentole gorgoglianti, i ristoranti, la pizza con la mozzarella di bufala: sto esagerando? Almeno...lasciatemi sognare. Magari suggeritemi qualche romanzo che parli di cucina, come contentino (o sublime tortura).
Bene. Le mie prime RES InfelTritae si sono concluse. Spero che la rubrica vi piaccia anche se trasuda un po' di ego. Per ovviare all'inconveniente, parlatemi pure di voi. Delle vostre RES InfelTritae

Cosa è accaduto nella vostra settimana di "troppo angusto" "troppo ristretto" ispido? Qualcosa per cui avete detto: UFFA, che sfiga!

Ciao, e alla prossima!












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