giovedì 24 luglio 2014

Sondaggio #2: VOTA la citazione più SCOLASTICA



Il sondaggio che troverete per tre settimane sul lato destro della pagina blog vi invita a scegliere la vostra citazione Scolastica per eccellenza. Quella che associate alla scuola. All'adolescenza. Alla vostra esperienza di studenti. Scegliete i versi che cantilenate ancora, la frase che vi si accende come una lampadina quando - per sbaglio o per diletto - la vostra memoria se ne va a zonzo fra le pagine dell'antologia che avete nella testa e nel cuore. Sopratutto nel cuore. La tiritera che avete imparato a memoria e che non potete più dimenticare.

Per qualcuno è Quel ramo del lago di Como, per altri Tanto gentile e tanto onesta pare per altri ancora L'albero a cui tendevi la pargoletta mano....

La tua qual è?                                Valido fino al 9/8/14 ore 12.00 A.M
Il secondo sondaggio ospitato dal blog l'Infeltrita prende le mosse da alcune considerazioni scaturite dalla lettura di un articolo di Paolo di Paolo apparso nei giorni scorsi su la Stampa "I libri delle vacanze. Come imparare a odiare i classici"
Per leggere l'articolo nella versione originale cliccare qui  I libri delle vacanze.
Sotto accusa è la prassi di assegnare liste di classici novecenteschi come compito delle vacanze. L'autore si accanisce contro l'obbligo a leggere che, di fatto, demotiva i ragazzi, allontanandoli definitivamente dai libri. 
Sotto accusa viene posto il canone in vigore (si assegna sempre Calvino, la trilogia degli antenati, oppure Primo Levi come voce della Shoah) ricoperto ormai da una patina grigiastra che inevitabilmente (ma poi, perché inevitabilmente???) la scuola getta sulle grandi opere quando le rende obbligatorie e appesantite da riassunti, commenti, esercizi. Insomma, la scuola, suo malgrado, opacizza i grandi classici, non permettendo all'alunno di comprenderne la potenza, la modernità, la bellezza.
Io non ci sto.

Per parte mia, ricordo ancora la fiumana di titoli scritti alla lavagna dalla mia professoressa del ginnasio, nel lontano giugno del 1995. Alcuni dentro, altri fuori dal canone. 
C'era molto Calvino, è vero, ma non la trilogia. Io e la mia amica Marianna trascorremmo l'estate a comprare e scambiarci libri. Un po' lettrici lo eravamo già, ma la passione per la lettura in una forma "adulta" credo sia nata allora per entrambe. E senza patine grigiastre.
La scuola mi ha insegnato a superare la passione per Stephen King e ad andare incontro a Pavese, Tolstoj, Eco, e oggi... be', non tornerei indietro! 
Insomma, molte scuole con i libri lavorano bene già da tempo. Molti di noi amano le poesie imparate a memoria, più o meno faticosamente, anche per quella patina nostalgica (non grigiastra!) che si portano dietro. L' "odio" verso i classici non mi appartiene e spero non appartenga neppure alla maggioranza dei miei studenti.
Il solo dato consolante, in un mare di statistiche mortificanti, è che la categoria dei lettori giovani cresce. Di poco, ma cresce.


Dopo aver votato, se volete, potete raccontare in forma di commento a questo post un ricordo particolare che si lega alla lettura votata, alla scuola, ai vostri insegnanti, oppure dire la vostra sull'articolo di Paolo di Paolo.

I voti del sondaggio e gli eventuali commenti saranno pubblicati e analizzati.




4 commenti:

  1. vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare

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    1. Vero! Tormentone scolastico e non. Prima o poi ci ritroviamo a dirlo a qualcuno, è una forma di principio d'autorità ingentilito dal fiorentino dantesco...

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  2. « Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi. »

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    1. ...citazione che fa paura per la sua attualità. Soprattutto se consideriamo il seguito "Noi fummo i gattopardi, i leoni: chi ci sostituirà saranno gli sciacalli, le iene..."

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