Ecco i
risultati del primo sondaggio effettuato su L’Infeltrita: vota la TUA citazione Infeltrita.
La scelta è stata effettuata sulla base di un elenco 10 citazioni brevissime
e fuori contesto. Infeltrite perché
rimpicciolite, ma anche perché punti di riferimento imprescindibili nella mia (personalissima
confusa discutibile) costellazione letteraria.
- Madame Bovary c'est moi (G. Flaubert) 6%
- Ho sceso
dandoti il braccio almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il
vuoto a ogni gradino (E. Montale) 33%
- Dipinte
son su queste rive dell'umana gente le magnifiche sorti e progressive (G.
Leopardi) 6%
- Ahi serva
Italia di dolore ostello, non signora di province ma bordello (Dante) 6%
- Ahi vista!
Ahi conoscenza! (T. Tasso) 0%
- Odi et amo
quare id faciam fortasse requiris, nescio sed fieri. Sentio et excrucior.
(Catullo) 6%
- Sunt
lacrimae rerum et mentem mortalia tangunt (Virgilio) 6%
- Tutte le
famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è
infelice a suo modo. (L. Tolstoj) 13%
- Stupenda e
misera città, che mi hai insegnato ciò che allegri e feroci gli uomini
imparano bambini (P.Pasolini) 6%
- E sono tanto semplici gli uomini e tanto obediscono alle necessità presenti, che colui che inganna troverà sempre chi si lascerà ingannare (N. Machiavelli) 13%
Di fronte
a una situazione piuttosto uniforme, spiccano 2 dati, decisamente allineati ai gusti dei lettori con i quali ho spesso
modo di confrontarmi su Twitter: la netta prevalenza del famoso incipit di Montale e la totale mancanza di voti
per il tormentato Tasso, di cui
veniva riportato un passaggio della Gerusalemme
liberata noto, ma insufficiente, nella sua brevità, a saturare
il significato del luogo poetico da cui è stato tratto. Probabilmente sarebbe
stato più saggio riportare un numero più cospicuo di versi, capaci di rendere meglio contesto
e concetto. Ed è comunque accertato che il nostro Torquato non sia tra gli autori più
amati della letteratura italiana, spesso penalizzato da una tradizione scolastica che ne ha appesantito la lettura.
Ha
prevalso la citazione più riconoscibile, la cui forza si esprime universalmente,
anche con poche battute, perché parla il linguaggio dolente e malinconico della
perdita di una persona cara: il Montale di Ho
sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale quinta poesia della
raccolta Xenia II. È questo, in
assoluto, uno dei passi più citati e amati dal popolo dei lettori Social.
Equamente
distribuiti i restanti voti, dimostrano che in una competizione fra Titani è
difficile assegnare la palma della vittoria. La differenza, seppur modesta, che
si è registrata è stata data dalla
possibilità di attualizzare con più o meno efficacia il passo letterario. Lo
diceva espressamente l’anonimo che, in un commento, affermava “Citazione di Machiavelli!
Così attuale, e lo sarà sempre. Sempre vera in ogni contesto.”
Il lettore che dà senso a un testo lo avvicina
alla sua esperienza, lo fa proprio perché sente che le sue idee, le sue
emozioni, il suo vissuto sono state sublimate dalla pagina scritta. E in questo
riconoscersi aggiunge grandezza alla grandezza di un classico.
*Con la pubblicazione dei risultati, indagine e commenti vengono rimossi dal blog per lasciare spazio al prossimo sondaggio
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