giovedì 11 settembre 2014

I dieci libri di cui avrei fatto volentieri a meno

Come promesso, oggi stilo la mia personale lista dei dieci libri di cui avrei fatto volentieri a meno: nessuno si offenda, c'è chi ama il formaggio e c'è chi non ne sopporta nemmeno l'odore. Naturalmente non elenco quelli che non ho letto e che non ho intenzione di leggere (le sfumature, angeli demoni e codici da vinci, romanzi fashion - un genere nuovo con rossetti e borsette su copertine azzurro Tiffany). 
Mali libri ci toccano ogni tanto, personalmente non molto spesso. 
Mi conosco e so cosa è meglio evitare. 
Le scorpacciate si fanno, come a tavola, solo se ci sono gli ingredienti giusti. 


  1. Nella mia vita ho assaggiato il sushi una volta sola e l'ho trovato insipido, so che però a molti piace da impazzire. In realtà, l'ho terminato in fretta, non distinguevo alcun sapore in particolare e, all'uscita dal ristorante, dopo alghe e frattaglie di pescetti ero ancora decisamente affamata:  il libro sushi è IL TEMPO CHE VORREI di Fabio Volo.
  2. L'aglio fa bene alla circolazione, dicono. Serve un po' dappertutto, si trova dappertutto, col pesce non se ne può (quasi) fare a meno, ma io non ce la faccio proprio a digerirlo, ad annusarlo, anche solo a maneggiarlo: il libro aglio è L'ALCHIMISTA di Paolo Coelho. Sebbene sia fra i libri più letti, citati e amati, pochi osano confessarlo: di Paolo Coelho molti si vergognano, così come ci si vergogna sempre  dell'aglio, un cibo, come dire, socialmente scorretto...
  3. Il sedano è alla basa di una dieta sana, come cruditè può aprire un pasto o accompagnarlo, onnipresente sulla tavola di chi è attento alla linea e conta le calorie con maniacale precisione. Il sedano profuma, è vero, e io questo profumo lo sento a distanza, perché non mi piace. Lo amo nelle insalate di mare, e basta, forse nei soffritti se ben annegato nell'olio. Guai da solo, mai sia nel sugo di pomodoro. Il libro sedano è HONEYMOON di Banana Yoshimoto, o SONNO PROFONDO o un altro a scelta. Va bene, ma solo a volte.
  4. Patatine fritte da fast food. Tutti le mangiamo ogni tanto. Ci fanno male, ci piacciono, ma è roba da palati omologati e infantili: il libro fast food è I SOTTERRANEI DELLA CATTEDRALE di Marcello Simoni. Difficile distinguerlo da molti altri dello stesso autore e dello stesso genere. Personalmente ne ho un ricordo vago: spie, segrete, abbazie, codici.
  5. La peperonata a sera. Non possiamo metterne in dubbio il sapore, mentre la mangi è squisita, non sai controllarti, la finisci in fretta, poi però è indigesta e non ti fa dormire. Un libro che prima mi è piaciuto tanto e poi non mi ha fatto dormire è stato BUIO di Maurizio De Giovanni. Buio è una peperonata che alla fine fa molto male.
  6. Il mais geneticamente modificato o l'anguria senza semi o altri incroci. Ibridi che non convincono. Il libro geneticamente modificato è LA MORTE NERA di Candace Robb. Thriller medievale in un Medioevo falso come la pecora Dolly.
  7. E poi c'è lo zucchero filato. A chi non piace lo zucchero filato? Piace a tutti. Dolce che più dolce non si può. VA' DOVE TI PORTA IL CUORE di Susanna Tamaro. Già a 15 anni ritenevo di esser troppo grande per apprezzarlo. 
  8. Un piatto esagerato di foglie di cicoria poco condite. Intendiamoci, mi piacciono, ma se in porzione over-size mi stufano perché hanno sempre lo stesso sapore. Libro-cicoria fuori misura: LA SPIAGGIA INFUOCATA di Wilbur Smith. Forse letto in un momento sbagliato, ricordo solo la noia.
  9. Ora bestemmio sapendo di bestemmiare. Un classico prelibato, per intenditori e palati raffinati è la zuppa di pesce. O i tubetti alla cernia. O le linguine con qualche misterioso crostaceo. Cose rare e preziose che non amo particolarmente. IL RITRATTO DI DORIAN GRAY di Oscar Wilde è una lettura a cinque stelle, lo so. Mea culpa, mea culpa: non lo amo particolarmente. Apprezzate la gentil litote, frutto di un senso di colpa mai sopito.
  10. Il brodo vegetale. Quello che ti fa pensare alla mensa d'ospedale. O a un convento di suore. O a certi pranzi post-influenzali della tua infanzia. Quello che "O mangi questa minestra o...". Il libro edificante che ti fa bene. Il libro brodo vegetale per me è stato CUORE di Edmondo De Amicis. 
Bene, siamo giunti alla fine della lista! 
Una lista provvisoria, ovviamente. Perché i gusti cambiano col tempo. 
Forse un giorno apprezzerò la zuppa di pesce... l'aglio difficilmente!

4 commenti:

  1. Viva l'onestà!!! E poi hai raccontato tutto in modo così divertente. :D
    (Mi spiace un po' per Oscar Wilde, ma de gustibus...)

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    1. ...sapevo di scrivere qualche eresia....ma ognuno di noi ha i suoi scheletri nell'armadio. Ogni tanto è bene far prendere aria anche a loro :)

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  2. Concordo su Il ritratto di Dorian Grey... Anche se l'ho letto anni fa e forse la mia opinione oggi sarebbe diversa (ma anche no), non mi era piaciuto per niente.
    Gli altri - forse per fortuna - non li ho letti :)
    Le eresie ci stanno eccome!

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    1. Ciao Paola, mi conforta quello che scrivi. Questo post è stato parecchio contestato (proprio in virtù del ritratto)...

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