martedì 2 settembre 2014

MODU MODU, libri in cammino

Nell'archiviare definitivamente le vacanze al mare, voglio parlarvi di una scoperta: i libri di MODU MODU, una casa editrice "itinerante", che nasce con l'intento di diffondere in Italia la narrativa, la poesia, le favole, la gastronomia, la cultura africana nel suo complesso, generalmente note solo agli specialisti. 
Ciò che mi colpisce di Modu Modu è che la vendita delle sue opere non segue i circuiti ufficiali di distribuzione, ma si affida a venditori ambulanti, ben preparati, che portano i volumetti in giro per le strade cittadine o per le spiagge, come fossero ambasciatori della loro cultura. Libri di strada, potremmo dire, o libri di spiaggia. Sento, però, che queste etichette non sono giuste, perché Modu Modu propone piuttosto....libri in cammino!
Vi spiego.
Il libro si stacca dalla staticità degli scaffali, dall'ordine delle biblioteche e delle librerie tradizionali e si mette in viaggio insieme ai suoi venditori, che giornalmente percorrono molta strada e altrettanta ne fanno percorrere al lettore storia dopo storia.  

In Senegal, Modu Modu vuol dire emigrati: "Siamo quelli che lavorano sempre per mantenere chi, laggiù, non ha lavoro. Che non festeggiano più per consentire ai nostri padri di onorare le cerimonie religiose [...], alle nostre mogli di indossare i bei vestiti tradizionali, di farsi belle acconciature, e a tutti di comprare fiumi di riso" dice Pap' [Il venditore di libri, di Papa Ngady Faye e Antonella Colletta pag.5]. 
Alla base della piccola casa editrice, messa su dallo stesso Papa Ngady Faye, senegalese, e da sua moglie Antonella, c'è, dunque, l'idea del viaggio e del cammino, a volte lungo, spesso difficile, sempre ricco di insegnamenti e pregno di quel senso di scoperta senza il quale, gradatamente ma inesorabilmente si muore. 

Libri e viaggio sono un binomio fertile e ricco di risonanze. 
Esistono libri che raccontano di viaggi, libri che invitano al viaggio, libri che sono essi stessi un viaggio.
Il nostro viaggio in Africa è cominciato questa estate, grazie all'incontro con due venditori di libri senegalesi, sulle spiagge di Puglia e Calabria, mentre si cercava di strappare al week end qualche raggio di sole e il meritato riposo. Risultato? Quattro libri di cui non avevamo mai sentito parlare, di cui non conoscevamo recensione si sono imposti alla nostra attenzione portandoci storie solo apparentemente lontane, di fatto capaci di lasciarci un senso di pienezza e soddisfazione, pregne di messaggi positivi. 

Ecco i titoli in mio possesso, che mi sento di consigliare anche ai lettori più timidi (quelli che si lasciano scoraggiare, per esempio, dalle dimensioni di un libro):

  • Amica mia di Mariama Bà, di cui abbiamo già parlato QUI, una lunga lettera che ripercorre la storia di una vita, di un amore, di un abbandono, di un'amicizia più forte di qualunque distanza.
  • Poemi dalla negritudine, una selezione di poesie africane con testo francese originale, accompagnato dalla sua traduzione, e molte pregevoli illustrazioni.
  • Il venditore di libri di Papa Ngady Faye e Antonella Colletta, che scandisce la storia di Pap', l'autore, in "tre giri di té":primo giro, Attaya il té, per raccontare del padre; secondo giro, nana la menta, per raccontare della donna, madre, moglie, figlia; terzo giro, il té più dolciastro, con meno gusto, per raccontare del viaggio lontano dalla propria terra, del nuovo lavoro, della nuova vita. Bellissime le pagine finali su cui si riflette sulla forza dei libri che non muoiono perché rivivono tante volte quante sono le letture e i lettori.
  • My wife, la moglie di tutti di Sis. Lav, una storia vera. Non l'ho ancora letto, ma aspetto con ansia che venga il mio turno: la relativa brevità delle quattro opere permette a questi libri di circolare in fretta e agevolmente fra tutti i membri della mia famiglia, li rende, infatti, assai graditi e appetibili: siamo una vera e propria comunità "domestica" di lettori. E io sono contenta, anche se adesso mi tocca attendere un po'. 

Colori vivaci, caratteri tipografici grandi, storie schiette - talvolta crudeli - non prive però di poesia e delicatezza hanno fatto sì che sotto diversi ombrelloni ci fosse un  po' di Africa. Certo, qualche riga non basta a esaurire la ricchezza di questa cultura, né la complessità e le lacerazioni della sua storia, tuttavia Modu Modu contribuisce a lanciare dei ponti, ad aprire delle brecce, a farci smuovere dalle nostre certezze occidentali, dagli stereotipi e dalle approssimazioni, dalla nostra immobilità compiaciuta. E a catturare nuovi lettori. Anche piccolissimi, grazie alle favole illustrate.
A riconferma della vocazione all'apertura, alla formazione e alla condivisione, ho scoperto che la casa editrice organizza incontri nelle scuole e con alcune associazioni. Per camminare sulla strada dell'autentica inter-cultura. Di quel relativismo che non è camaleontismo, né chiusura.
Per saperne di più, vi allego il link della pagina blog: ModuModu on line
 

2 commenti:

  1. Grazie davvero per aver colto senso e natura di Modu Modu!
    [Antonella e Papa Ngady Faye]

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a voi per queste belle esperienze di lettura e di vita che condividete. Auguro alla casa editrice di continuare a diffondere voci nuove e interessanti.

      Elimina